Modelli sperimentali di certificazione delle competenze

Come è noto l’ordinamento scolastico vigente (DPR n. 122/2009) prevede che al termine del primo ciclo di istruzione sia rilasciata ad ogni allievo una certificazione delle competenze acquisite in esito al percorso formativo frequentato. Analoga prescrizione è prevista al termine del percorso della scuola primaria. Il rilascio della certificazione è di competenza dell’istituzione scolastica frequentata dall’allievo, che vi provvede sulla base di un modello nazionale (Legge 53/2003). Come precisano le Indicazioni Nazionali per il curricolo (DM 254/2012), che dedicano a questo tema un apposito capitolo, la certificazione delle competenze “attesta e descrive le competenze progressivamente acquisite dagli allievi”. Se ne sottolinea, dunque, la valenza squisitamente educativa, di documentazione del percorso compiuto da commisurare al “profilo delle competenze” in uscita dal primo ciclo, che rappresenta “l’obiettivo generale del sistema educativo e formativo italiano”.

Finora, è stato consentito ad ogni istituzione scolastica di adottare strumenti certificativi elaborati autonomamente in ogni realtà territoriale. Ora, la presenza del testo definitivo delle Indicazioni Nazionali per il primo ciclo consente di procedere alla adozione di un modello di certificazione nazionale, così come suggerito dalla norma, al fine di fornire un quadro di riferimento unitario e coerente alle istituzioni scolastiche del primo ciclo, alle famiglie degli allievi, alle istituzioni scolastiche e formative del secondo ciclo, in cui si completa il percorso dell’obbligo di istruzione al 16° anno di età (Legge n. 296/2006).

In relazione a questo adempimento, il Ministero dell’Istruzione ha affidato al Comitato Scientifico Nazionale, già incaricato (DM 19 marzo 2013, n. 183) di accompagnare l’attuazione delle Indicazioni, il compito di elaborare una proposta di strumenti certificativi in linea con le finalità previste dal quadro normativo e in coerenza con il nuovo impianto educativo, pedagogico e curricolare delle Indicazioni Nazionali.

Questi strumenti, consistenti in due distinti modelli di certificazione delle competenze al termine della scuola primaria e della scuola secondaria di I grado, corredati di apposite “Linee guida” per la loro compilazione, sono ora offerti a tutte le scuole per una adozione graduale e sperimentale, attesa la loro natura di “documento di lavoro” non ancora formalizzato sul piano normativo. Questo processo consentirà di raccogliere elementi di validazione della nuova ipotesi, al fine di giungere ad una versione definitiva validata e condivisa con le scuole, per la successiva traduzione in atto normativo generalizzato ed obbligatorio.

Le caratteristiche del modello nazionale proposto

– ancoraggio delle certificazioni al profilo delle competenze definito nelle Indicazioni Nazionali vigenti (DM n. 254/2012);

– riferimento esplicito alle competenze chiave individuate dall’Unione Europea, così come recepite nell’ordinamento italiano;

– presentazione di indicatori di competenza in ottica trasversale, con due livelli di sviluppo (classe quinta primaria, classe terza secondaria I grado);

– connessione con tutte le discipline del curricolo, evidenziando però l’apporto specifico di più discipline alla costruzione di ogni competenza;

– definizione di 4 livelli, di cui quello “iniziale” predisposto per favorire una adeguata conoscenza e valorizzazione di ogni allievo, anche nei suoi progressi iniziali e guidati (principio di individualizzazione);

– mancanza di un livello negativo, attesa la funzione pro-attiva di una certificazione in progress delle competenze che, nell’arco dell’obbligo, sono in fase di acquisizione;

– presenza di uno o due spazi aperti per la descrizione di competenze ad hoc per ogni allievo (principio di personalizzazione);

– sottoscrizione e validazione del documento da parte dei docenti e del dirigente scolastico, con procedimento separato rispetto alla conclusione dell’esame di Stato;

– presenza di un consiglio orientativo, affidato alla responsabile attenzione dei genitori.

Adozione definitiva dei nuovi modelli

La strategia complessiva che il MIUR intende perseguire per pervenire in tempi ragionevoli all’adozione generalizzata ed obbligatoria dei nuovi modelli di certificazione è così riassumibile:

a. s. 2014-2015: Adozione sperimentale dei nuovi dispositivi all’interno delle scuole che si dichiarano disponibili, con particolare riferimento a quelle impegnate nelle misure di accompagnamento delle Indicazioni/2012;
a. s. 2015-2016: Adozione generalizzata in tutte le scuole del prototipo di modello, così come validato ed eventualmente integrato dopo la sperimentazione;
a. s. 2016-2017: Adozione obbligatoria del nuovo modello di certificazione mediante il suo recepimento in decreto ministeriale, come previsto dall’articolo 8 del OPR n. 122/2009.
Questo periodo di sperimentazione, che tuttavia contempla già le scadenze di natura amministrativa, potrà consentire alle scuole di partecipare al processo di messa a punto dei nuovi strumenti, di assumere familiarità con i nuovi modelli e studiare le migliori connessioni con le pratiche didattiche e valutative.

L’amministrazione è impegnata a valutare le eventuali ricadute sul piano normativo e amministrativo delle innovazioni proposte, valutando l’esigenza di eventuali interventi di carattere normativo che si rendessero necessari.

Si auspica in tal modo che l’adozione della nuova strumentazione possa tradursi in una efficace occasione di studio, approfondimento ed evoluzione positiva dei sistemi di valutazione della nostra scuola.

Stralci tratti da (C.M. n. 3 del 13 febbraio 2015)

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