A cura dell’insegnante di scuola primaria Lorenzo Satanassi
Per poter meglio comprendere l’ importanza delle fiabe per la crescita e lo sviluppo mentale dei bambini è necessario partire dalla nascita della favola per poi arrivare a fare riferimento al pensiero dei più grandi ed importanti psicologi italiani e stranieri che affrontano il tema dell’ importanza delle favole nello sviluppo psicologico del bambino. Noi se esaminiamo alcune favole ne individueremo la somiglianza nella struttura e nelle caratteristiche; inoltre cogliendo il legame fra le fiabe e l’immaginario collettivo scopriremo che gli uomini sono accomunati nei sogni, nei desideri e nei pensieri. In fatti molti racconti fiabeschi esprimono l’ esaudimento dei desideri degli uomini che, dopo aver superato gli ostacoli che la vita presenta , vorrebbero vivere “ felici e contenti per sempre”.
L’origine della fiaba si perde nella stessa antichità del mito sa cui è accomunata per la tradizione orale e per i significati di carattere antropologico e culturale. Le fiabe rientrano in quell’ immaginario collettivo che fa parte della cultura e delle tradizioni dei popoli che le hanno tramandate oralmente di generazione in generazione in tempi in cui la scrittura non era molto praticata rappresentando in modo più o meno simbolico riti, usanze, costumi.
Queste storie erano nate per i bambini , ma anche per sognare un mondo diverso da quello esistente , infatti i protagonisti sono uomini coinvolti in avventure straordinarie raccontate in tono casuale, come qualcosa che possa accadere a chiunque. In tempi diversi vari autori hanno raccolto le fiabe dei propri paesi e le stesse sono diventate di studi e ricerche a vari livelli , gli studiosi del folklore hanno ricercato in esse le credenze e le tradizioni popolari dei popoli; gli antropologi, che studiano le culture umane, hanno individuato nelle fiabe segni dell’ organizzazione sociale , familiare e modo di pensare di antiche culture povere e tribali, mettendo in relazione le difficili prove che gli eroi nelle fiabe affrontano con riti di iniziazione dei giovano ancora in uso nelle società tribali.
Nel corso dei secoli vari autori sia italiani che stranieri hanno fatto varie analisi della fiaba in modo particolare tra gli autori italiani ricordiamo lo scrittore Italo Calvino e tra gli autori stranieri in modo particolare ricordiamo Vladimir Propp. Lo scrittore Italo Calvino nella sua raccolta “ Fiabe italiane” sostiene che le fiabe riflettono aspetti fondamentali della società e nel loro insieme danno una spiegazione generale della vita umana. Lo scrittore russo Vladimi Propp ha fatto un’ analisi formale nella sua “ Morfologia della fiaba”, rivelando come le azioni siano costanti e ne ha individuate 31 ( definite funzioni ) mentre sono variabili i personaggi e le loro caratteristiche ( fisiche, sociali).
Inoltre Propp nella sua opera “ Radici storiche dei racconti delle fate” rivela come le fiabe di magia siano collegate al patrimonio folkloristico di un popolo. Bisogna in oltre considerare quelle che sono le caratteristiche della fiaba
Indeterminatezza spazio temporale
Personaggi con caratteristiche precise – in genere la schiera dei buoni e dei cattivi
Elementi magici che aiutano oppure che ostacolano il protagonista
Lieto fine dopo una serie di peripezie/imprese che l’ eroe ha dovuto affrontare e superare.
Occupandosi degli atteggiamenti della cultura dominante nei confronti del mondo e della letteratura infantili, Bruno Bettelheim rivela anzitutto che << c’ è un diffuso rifiuto a permettere al bambino di sapere che gran parte degli inconvenienti della vita sono dovuti alla nostra stessa natura: alla propensione di tutti gli uomini ad agire in modo aggressivo, asociale, egoistico, spinti dall’ ira e dall’ ansia>>.
Continua sostenendo che << le storie moderne scritte per l’ infanzia evitano per la maggio parte questi problemi esistenziali , che pure sono questioni sociali per tutti noi>>. Proprio in questa ottica vanno inquadrati ruolo e funzione delle fiabe, il cui messaggio comunicato al bambino in forme molteplici, consiste in cio: << che una lotta contro le inevitabili difficoltà della vita è inevitabile , è una parte intrinseca dell’ esistenza umana , che soltanto chi non si ritrae può superare tutti gli ostacoli e alla fine uscire vittorioso>>. Di particolare importanza per lo sviluppo psicologico del bambino sono le fiabe della tradizione popolare italiana. Deriva in linea di massima da queste premesse un progetto editoriale che, si traduce nella riproduzione di fiabe popolari, consolidate in testi raccolti e trascritti da alcuni tra i più noti cultori di folklore regionale , quali Letterio Di FRrancia, Raffaele Lombardi Satriani, Giovanni De Giacomo, Luigi Bruzzano, Rffaele De Leonardis, Luigi Gerace. La specifica connotazione regionale, resa più evidente da una distribuzione del materiale letterario secondo criteri geografico-culturali, ha tenuto contodell’ esistenza di rilevanti isole alloglotte, la cui << presenza>> non è rapporta tata alla loro consistenza demografica, ma ad un << esserci >> storicamente determinato e consolidato. Il già citato CALVINO, OCCUPANDOSI DELLA RACCOLTA DI FIABE POPOLARI ITALIANE, QUALIFICA COME << PRIVILEGIATE>> ALCUNE REGIONI, RICCHE DI MATERIALE NARRATIVO. Tra esse, anche se all’ultimo posto, figura la Calabria grazie all’ opera di Lettertio Di Francia, a proposito della quale si afferma che è << piena di curiosi “ Tipi” e varianti , d’ un’ immaginazione carica, colorata, complicata, in cui la logica dell’ intreccio spesso s’ è persa e si tramnda solo la sfaccettatura delle meraviglie >>.
Al nome del Di Francia non si può fare a meno di aggiungere quelli di tanti altri che, con passione e fatica, hanno contribuito alla trasformazione della tradizione orale o hanno riflettuto su di essa. Le fiabe hanno qualcosa di magico: i bambini che le ascoltano volano con la fantasia in mondi fatati, si immergono in avventure con personaggi immaginari (come streghe, cavalieri, gnomi..) e sognano ad occhi aperti.
Bruno Bettelheim, grande studioso di psicologia infantile, sostiene che la fiaba accresce la creatività e l’immaginazione del bambino, aiutandolo a sviluppare l’intelletto ed a prendere contatto con le sue emozioni. Le fiabe sono anche importanti strumenti educativi. Nel percorso di crescita ogni bambino ha bisogno di ricevere un’educazione morale: di sapere quali comportamenti siano giusti e quali riprovevoli. Le fiabe, nella loro struttura semplice e con la trattazione di problemi umani universali, sono adatte a trasmettere degli insegnamenti morali, e talvolta permettono di avvicinare i bambini a “cose difficili” da spiegare in un altro linguaggio (ansie, paure, eventi particolari di vita, …).
Vi farò un esempio circa la famosa storia dei tre porcellini: insegna ai bambini che non bisogna essere pigri, perché altrimenti si mette a rischio la propria vita. Il porcellino saggio, che si è dato da fare per costruire la casa di mattoni, dà testimonianza di come l’impegno venga ricompensato. Nella fiaba, infatti, la bontà viene premiata, mentre la cattiveria generalmente punita (il lupo di Cappuccetto Rosso viene ucciso dal cacciatore).
Bisogna tenere conto che i vostri piccoli non sono ancora capaci di percepire l’ambivalenza: non comprenderebbero storie in cui i protagonisti non sono descritti in modo netto, come totalmente buoni o cattivi.
Ascoltando una fiaba il bambino si può identificare in alcuni personaggi, come l’eroe che combatte contro il male, immaginando di sopportare con lui prove e tribolazioni e di sconfiggere il cattivo grazie ai suoi poteri. In questo modo il bambino può, con la fantasia, soddisfare il bisogno di sentirsi forte e capace, nonostante le inadeguatezze del suo corpo. I personaggi e gli eventi delle fiabe personificano i conflitti interiori e suggeriscono il modo di risolverli. Il bambino, con la figura del cattivo, come la matrigna (o la strega), può permettersi di esprimere sentimenti aggressivi, rivolgendoli all’immagine interiore della madre cattiva, che tiene separata da quella della mamma buona, senza provare sensi di colpa. Secondo Bettelheim, la preziosità di molte fiabe consiste nel messaggio che trasmettono: che la vita può essere affrontata con la fiducia di poter superare le sue difficoltà o di accettare un’eventuale sconfitta. Dunque raccontare fiabe non è per niente un’azione banale, anzi chi le narra ha una grossa responsabilità verso il bambino. E’ bene che le fiabe siano scelte con cura, perché non tutte le fiabe sono adatte ad ogni bambino, è importante dunque tener conto della fase evolutiva che i vostri figli stanno attraversando e del messaggio che possono cogliere.
I fratelli Grimm giustamente osservano: “ le favole vengono raccontate ai bambini affinché, in una luce pura e lieve , i primi pensieri e le prime forze del cuore si sveglino e crescano”
In conclusione si può dire che la morale delle fiabe è che ognuno di noi con un po’ di buona volontà può affrontare e superare lottando le immancabili difficoltà della vita ed infatti << Freud prescrive che soltanto lottando coraggiosamente contro quelle che sembrano difficoltà insuperabili l’ uomo può riuscire a trovare un significato alla sua esistenza>>.