Ritratto di una città

torinoNelle mattine d’inverno Torino ha un suo particolare odore di stazione e fuliggine, diffuso in tutte le strade e in tutti i viali. Arrivando al mattino la troviamo grigia di nebbia e ravviluppata in quel suo odore cupo.

Filtra qualche volta, attraverso la nebbia, un sole fioco che tinge di rosa e lilla i mucchi di neve, i rami spogli delle piante.

La neve nelle strade e sui viali è stata spalata e radunata in piccoli cumuli, ma i giardini sono ancora sepolti sotto una fitta coltre intatta e soffice. Di là dal fiume si alza una collina, anch’essa bianca di neve, ma chiazzata qua e là d’una sterpaglia rossastra. Se c’è un po’ di sole, il fiume scorre con un luccichio verde sotto ai grandi ponti di pietra e la città può sembrare per un attimo ridente. Ma è un’impressione fuggevole: il fiume, perdendosi in lontananza, svanisce nella nebbia violacea che fa pensare al tramonto anche se è mezzogiorno.

Natalia Ginzburg, Le piccole verità, Einaudi

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