Quando il cane selvaggio arrivò all’ingresso della caverna, fiutò il buon odore dell’arrosto di montone. La donna lo sentì e ridendo chiese: – Animale selvaggio delle foreste selvagge, che vuoi?
E il cane selvaggio rispose:- O mia nemica e moglie del mio nemico di che cos’è questo buon odore nelle foreste selvagge?
Allora la donna raccolse un osso del montone arrostito, lo gettò al cane selvaggio e disse: – Animale selvaggio, uscito dalle foreste selvagge, prendi e assaggia.
Il cane addentò l’osso, che gli parve il più delizioso di quanti cibi avesse ma assaggiato. e disse: – O mia nemica e moglie del mio nemico, dammene ancora.
La donna disse: – Animale selvaggio, uscito dalle foreste selvagge, aiuta il mio uomo a caccia durante il giorno e guarda questa caverna durante la notte: avrai tutte le ossa che vorrai.
Il cane selvaggio entrò nella caverna e posò la testa sul grembo alla donna, dicendo: – O mia amica e moglie del mio amico, aiuterò il tuo uomo a caccia il giorno e la notte guarderò la vostra caverna.
Quando l’uomo si levò, disse: – Che fa qui questo cane selvaggio?
E la donna disse: Non si chiama più cane selvaggio, ma il primo amico, perché d’ora in poi sarà nostro amico per sempre.
(R. Kipling, Storie proprio così)
Racconto breve e molto intenso. Molto piacevole!