Il mito degli Apache

mito apacheAll’inizio non esisteva niente, solo il buio era ovunque.
Improvvisamente dal buio si vide un sottile disco, giallo da un lato e bianco dall’altro, che sembrava sospeso in
aria. All’interno del disco era seduto un piccolo uomo con barba, il Creatore, “Colui che vive al di sopra”.
Quando egli guardò nel buio infinito, la luce apparve in alto.
Egli guardò in giù e sotto si creò un mare di luce.
A est, egli creò le strisce gialle dell’alba. Ad ovest, tinte di diversi colori apparvero ovunque. C’erano anche nubi di diversi colori. Egli creò anche tre altri Dei: una piccola ragazza, il Dio Sole e un piccolo ragazzo.
Poi creò i venti, la tarantola e la terra, in forma di una pallina marrone non più grande di un fagiolo.
Fece la terra con il suo sudore e quello degli altri Dei mescolandolo nelle sue mani.
Il mondo poi fu allargato fino alla sua attuale forma dagli Dei che prendevano a calci la piccola palla marrone. Il Creatore disse al Vento di andare dentro alla sfera e di farla esplodere.
La tarantola fece un filo nero e, attaccandolo alla sfera, scappò ad est tirandosi dietro il filo con tutta la sua forza. Poi fece la stessa cosa con un filo blu, tirando questa volta verso sud, poi con un filo giallo verso l’ovest e infine con un filo bianco verso il nord.
Con grandi strattoni in ogni direzione, la sfera si allargò fino ad una grandezza non misurabile. Diventò la Terra!
Non c’erano colline, montagne o fiumi ma solo pianure soffici e senza alberi. Allora il Creatore creò il resto degli esseri e delle bellezze della Terra.

Gli Apache erano un’antica popolazione dell’area sud occidentale dell’America del Nord.

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