Non fare il bagno subito dopo mangiato, lo sai che non si può! – è una tipica frase che qualsiasi madre almeno una volta ha detto al proprio figlio e la risposta al perché farsi il bagno dopo aver mangiato è pericoloso è che potrebbe determinare una congestione (blocco alla digestione) con probabile perdita di coscienza, dolore addominale e incapacità a muoversi. Diciamo subito che con la doccia e il bagno fatto in casa con l’acqua riscaldata non ci dovrebbero essere problemi. Con il bagno in mare invece i problemi sono due: uno è legato allo sbalzo termico corporeo che si viene a creare passando da una condizione ambientale di temperatura più elevata (tipica dello stare distesi sulla spiaggia per prendere il sole durante le calde giornate estive) ad una più bassa tipica dell’ambiente marino durante le ore diurne (come sapete la terra riscalda prima del mare, quindi ad eccezione di giornate dalle temperature elevatissime, l’ambiente acquatico risulta essere sempre caratterizzato da temperature più basse rispetto alle temperature terrestri); l’altro problema dipende da che cosa e quanto si è mangiato: se abbiamo mangiato della frutta, un’ insalatina, un piccolo panino, non ci saranno problemi; bisogna fare molta attenzione invece nel caso di un pasto abbondante perché si rischia uno shock termico. Ecco di seguito alcuni consigli per evitare situazioni spiacevoli di tal natura.
1) Recatevi sulla località balneare dopo aver espletato le vostre funzionalità digestive post-prandiali (circa 2 ore e mezzo, 3 ore dopo aver finito di consumare il pasto).
2) Oppure se andaste in spiaggia con l’obiettivo di spendere tutta la giornata, non consumate pasti completi in quanto laboriosi dal punto di vista dell’attività digestiva. Quindi, tralasciate tutte le fonti alimentari che necessitano di processi digestivi lunghi: carne, insaccati, pasta, pane, riso, torte, etc. Limitate il vostro introito calorico, in tali condizioni, verso cibi molto più rapidi nei processi digestivi come ad esempio la frutta e la verdura. Inoltre, tali fonti alimentari si addicono molto bene alla fattispecie delle condizioni climatiche in cui vi trovate poiché favoriscono:
un processo d’idratazione indiretta per il loro elevato contenuto d’acqua;
l’apporto di sali minerali indispensabili che con l’abbondante sudorazione, naturalmente occorrente in presenza di condizioni climatiche estreme come quelle estive, vengono persi;
l’apporto di vitamine, tra le quali quelle ad attività antiossidante.
3) Ancora, dopo aver scelto il tipo di alimenti più idoneo al contesto ambientale, diventa importante anche il fattore quantitativo-alimentare; cioè la frutta e la verdura si sposano molto bene ad esigenze di rapida digestione ed assorbimento dei loro nutrienti ma sempre che le quantità introdotte non vadano oltre le capacità che il corpo ha di gestire la loro digestione in tempi brevi.
4) Evitate in modo assoluto cibi e bevande molte fredde.
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