Caio Giulio Cesare

biografieL’uomo che portò Roma dalla repubblica all’impero fu Caio Giulio Cesare, o anche solo Giulio Cesare.

Cesare, nato nel 102 a.C. da una antica e nobile famiglia, che per parte di madre si faceva risalire al re Anco Marzio, per parte di padre alla dea Venere, fu protagonista di un difficile periodo della storia di Roma, segnato dalla fine della repubblica. Costretto a lasciare Roma per le proscrizioni sillane, vi ritornò alla morte di Silla e continuò la carriera politica, candidandosi per il consolato del 59 a.C. Eletto grazie all’appoggio di Pompeo e Crasso, con cui nel 60 aveva stipulato un accordo di reciproco aiuto (il così detto primo triumvirato), varò alcune leggi a favore degli interessi di Pompeo e di Crasso, e si fece dare il proconsolato su Gallia Cisalpina, Transalpina e Illirico per cinque anni. Ciò gli consentì di procedere alla conquista del resto della Gallia, impresa che lo impegnò dal 58 al 51. Questa campagna militare gli fruttò fama, gloria, ma soprattutto un esercito fedele, strumento per costruirsi un potere personale. Con il precipitare della situazione politica a Roma, fu ben chiaro che sia Cesare sia Pompeo aspiravano al potere assoluto. Quando Cesare varcò il Rubicone (49 a.C.) e marciò con il suo esercito su Roma, scoppiò una nuova guerra civile: fu Cesare a uscirne vincitore. Nel 47 a.C. riprese le operazioni militari con una campagna contro Farnace re del Ponto e contro i pompeiani superstiti, a cui si era unito il re di Numidia Giuba; tornato a Roma celebrò un quadruplice trionfo e organizzò il suo potere. Fu nominato dittatore a vita, ebbe il titolo di imperatore trasmissibile agli eredi, la potestà tribunizia, che rendeva la sua persona sacra e inviolabile, il pontificato massimo, l’approvazione anticipata di quanto decidesse; in pratica si può dire che ebbe un potere monarchico, anche se nel 44, quando Antonio, davanti alla folla riunita, gli offrì per ben tre volte il diadema di re, lo rifiutò. Fu assassinato alle idi di marzo del 44 in nome della libertà e della restaurazione repubblicana da una congiura di senatori capeggiata da Cassio e Bruto.

Cesare è considerato uno dei maggiori personaggi della storia di sempre. La sua fama è legata alle eccelse qualità personali e al ruolo nella storia di Roma. È stato allo stesso tempo un geniale generale, un abile politico e un grande scrittore.
Anche se il suo periodo di governo era stato breve, molte furono le iniziative di Cesare, tra cui la concessione della cittadinanza romana a molti illustri personaggi, soprattutto della Gallia Cisalpina; l’immissione in senato di cittadini di varie province; la fondazione di colonie di veterani; l’estensione delle leggi di Roma a tutti i municipi; la riforma del calendario, che passò dal sistema lunare a quello solare.
Inoltre fu un eccellente scrittore e storico, come ci mostrano i suoi scritti sulle campagne galliche (De bello gallico) e sulla guerra civile (De bello civili) nei quali narrò con purezza di stile ed esemplare chiarezza le sue grandi imprese militari e le vittorie.
Un tratto tipico del suo stile fu l’uso, per indicare sé stesso, non della prima persona (“io ho fatto questo e quello”) bensì della terza persona (“Cesare ha fatto questo e quello”), un espediente che serve a comunicare al lettore il senso di un racconto oggettivo.

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